Enrico Pascal nasce a Torino nel 1928, da una famiglia originaria delle valli valdesi.

La famiglia

Il papà, Arturo, figlio di un pastore valdese di Pinerolo, insegna lettere al liceo classico D’Azeglio di Torino. La mamma, Alma Rostan, insegnante di francese, proviene da una famiglia di medici: sia il padre Amedeo che il nonno erano stati medici condotti in Val Germanasca. La famiglia della mamma aderisce anch’essa a una confessione protestante, ma non valdese: i “Fratelli”, nata con principi filantropici ed ecumenici, all’inizio dell’800. Ha due sorelle maggiori, Elena e Renata.

Gli anni della guerra

Negli anni della guerra si rifugia con la famiglia in Val Pellice. I suoi genitori accolgono in casa tre nipotine, rimaste orfane di madre (la sorella di Alma); il loro padre, ufficiale di carriera e fervente cattolico, è rimasto prigioniero in Africa. Le tre cugine avranno garantita un’educazione cattolica rigorosa, secondo i desideri del padre e in accordo con i principi di religiosità tollerante ed ecumenica praticati in casa Pascal.

La formazione

Enrico frequenta il liceo valdese a Pinerolo, poi si iscrive al primo anno di Filosofia e, contemporaneamente, frequenta a Roma la Facoltà di teologia valdese, con la prospettiva di diventare pastore. Dopo un anno rinuncia per seguire una diversa vocazione: si iscrive a medicina a Torino, con l’idea, fin dall’inizio, di diventare psichiatra. Nel 1954 si laurea in Medicina e Chirurgia. Nel 1956, mentre sta frequentando la scuola di specializzazione in Malattie nervose e Mentali, inizia a lavorare nei manicomi della Provincia di Torino, e, contemporaneamente, pratica come neurologo della Mutua lavoratori Fiat (Malf)

Gli anni ’60 e ’70

Conseguita la specializzazione si sposa: ha due figli (Giovanni, 1958 ed Elisabetta, 1963). Nel 1969 si separa. Dal 1971 inizia la relazione con Germana Massucco, assistente sociale conosciuta al manicomio di Collegno e da allora sua compagna di vita e di lotte anti-istituzionali. Nel 1973 nasce il loro figlio Andrea. Nel 1968, come medico responsabile dei reparti 3 e 12, dà inizio alla contestazione anti-manicomiale, inaugurando la prima comunità terapeutica all’interno dell’ospedale psichiatrico di Collegno. Nel 1971 fonda il Servizio di salute mentale di Settimo Torinese

Dopo gli anni ’80

Nel 1988, a sessanta anni, va in pensione. Dopo il pensionamento collabora con la Comunità Terapeutica Il Porto di Moncalieri e, a titolo di volontariato, con il gruppo Abele di Don Luigi Ciotti. Dagli anni ’90 si occupa di supervisione e formazione alle équipe delle comunità terapeutiche della cooperativa Il Margine sul territorio dell’ASL TO4. Il primo figlio, Giovanni, oggi vive a lavora come agronomo a Kartoum, in Sudan (ha un figlio). La figlia Elisabetta lavora come fisioterapista in Val Pellice (ha quattro figli). Il figlio Andrea vive a Bruxelles, lavora per la Commissione Europea (ha due figli).

Enrico Pascal nasce a Torino nel 1928, da una famiglia originaria delle valli valdesi.

La famiglia

Il papà, Arturo, figlio di un pastore valdese di Pinerolo, insegna lettere al liceo classico D’Azeglio di Torino. La mamma, Alma Rostan, insegnante di francese, proviene da una famiglia di medici: sia il padre Amedeo che il nonno erano stati medici condotti in Val Germanasca. La famiglia della mamma aderisce anch’essa a una confessione protestante, ma non valdese: i “Fratelli”, nata con principi filantropici ed ecumenici, all’inizio dell’800. Ha due sorelle maggiori, Elena e Renata.

Gli anni della guerra

Negli anni della guerra si rifugia con la famiglia in Val Pellice. I suoi genitori accolgono in casa tre nipotine, rimaste orfane di madre (la sorella di Alma); il loro padre, ufficiale di carriera e fervente cattolico, è rimasto prigioniero in Africa. Le tre cugine avranno garantita un’educazione cattolica rigorosa, secondo i desideri del padre e in accordo con i principi di religiosità tollerante ed ecumenica praticati in casa Pascal.

La formazione

Enrico frequenta il liceo valdese a Pinerolo, poi si iscrive al primo anno di Filosofia e, contemporaneamente, frequenta a Roma la Facoltà di teologia valdese, con la prospettiva di diventare pastore. Dopo un anno rinuncia per seguire una diversa vocazione: si iscrive a medicina a Torino, con l’idea, fin dall’inizio, di diventare psichiatra. Nel 1954 si laurea in Medicina e Chirurgia. Nel 1956, mentre sta frequentando la scuola di specializzazione in Malattie nervose e Mentali, inizia a lavorare nei manicomi della Provincia di Torino, e, contemporaneamente, pratica come neurologo della Mutua lavoratori Fiat (Malf)

Gli anni ’60 e ’70

Conseguita la specializzazione si sposa: ha due figli (Giovanni, 1958 ed Elisabetta, 1963). Nel 1969 si separa. Dal 1971 inizia la relazione con Germana Massucco (nata nel 1943 a Magliano Alfieri, in provincia di Cuneo) assistente sociale conosciuta al manicomio di Collegno e da allora sua compagna di vita e di lotte anti-istituzionali. Nel 1973 nasce il loro figlio Andrea. Nel 1968, come medico responsabile dei reparti 3 e 12, dà inizio alla contestazione anti-manicomiale, inaugurando la prima comunità terapeutica all’interno dell’ospedale psichiatrico di Collegno. Nel 1971 fonda il Servizio di salute mentale di Settimo Torinese

Dopo gli anni ’80

Nel 1988, a sessanta anni, va in pensione. Dopo il pensionamento collabora con la Comunità Terapeutica Il Porto di Moncalieri e, a titolo di volontariato, con il gruppo Abele di Don Luigi Ciotti. Dagli anni ’90 si occupa di supervisione e formazione alle équipe delle comunità terapeutiche della cooperativa Il Margine sul territorio dell’ASL TO4. Il primo figlio, Giovanni, oggi vive a lavora come agronomo a Kartoum, in Sudan (ha un figlio). La figlia Elisabetta lavora come fisioterapista in Val Pellice (ha quattro figli). Il figlio Andrea vive a Bruxelles, lavora per la Commissione Europea (ha due figli).