Siamo nati nel 1979, un anno dopo l’abbattimento del muro del manicomio di Collegno.

Ispirati da quell’evento fortemente simbolico, rivoluzionario e anticipatore di un processo di consapevolezza sociale, alcuni giovani volontari si costituirono in cooperativa per occuparsi dei pazienti psichiatrici: persone fragili, ai margini della società, da cui il nostro nome. Spinti dalla voglia di andare oltre il muro delle discriminazioni e dei pregiudizi, che all’epoca erano ancora fortissimi, la cooperativa Il Margine si costituì dandosi come simbolo un oggetto semplice e pieno di speranza: un aereoplanino di carta, per volare oltre quel muro.

Il nostro percorso ad ostacoli, tra sogni, progetti e ripensamenti. 6 aprile 1979: a Venaria, alcuni volontari di un centro di incontro decidono di costituirsi in cooperativa per operare come animatori culturali, organizzando spettacoli e altre attività per bambini, giovani, ed anziani. Nasce Il Margine.

Estate 1979: il Comune di Venaria mette a disposizione una struttura a Noli (SV), dove organizziamo un campeggio autogestito per le famiglie.

Novembre 1979: a Venaria allestiamo un piccolo laboratorio per realizzare prodotti artigianali e artistici.

Settembre 1980: sempre a Venaria, acquistiamo un bar e proseguiamo fino al 1982, con scarsi risultati ma, soprattutto, con scarsa convinzione, rendendoci conto che il nostro obiettivo è un altro (anche se non ci è ancora del tutto chiaro).

Febbraio 1982: ci spostiamo a Collegno, e già che ci siamo modifichiamo l’assetto politico e amministrativo. Prende corpo l’ipotesi di lavorare nei servizi alla persona, inserendoci nel processo, già in corso, di chiusura dell’Ospedale Psichiatrico di Collegno.

1983: prendiamo in gestione il Centro Sociale Basaglia, e animati da grande volontà realizziamo attività e laboratori fotografici e video, oltre a ceramica, pittura e falegnameria, con modalità che a volte stridono con il trattamento clinico.

Nel frattempo partecipiamo alla nostra prima gara di appalto per la gestione di tre comunità. Per molti anni Collegno diventa il centro di iniziative di grande interesse artistico e culturale, con il coinvolgimento della Compagnia del Bagatto, di autori come Dacia Maraini, Alda Merini, Natalia Ginzburg, e di artisti come Mario Merz e Gilberto Zorio, che condussero laboratori con i ricoverati.

Tonino De Bernardino girò un cortometraggio su Felice Fischetti, ex degente e poeta, di cui Il Margine pubblicò l’antologia. Da quel periodo di grande entusiasmo, mai esaurito, sono passati anni nei quali abbiamo acquisito esperienza, credibilità, strutture.

Come molti giovani, volevamo cambiare la realtà delle cose, per restituire agli ex ricoverati del manicomio la libertà e la dignità che fino a quel momento erano state loro negate, creando rapporti più umani, ricchi e solidali.

Oggi: la nostra cooperativa è una importante Onlus, tra le più presenti e attive in Piemonte.

Gestiamo decine di servizi alla persona in tantissimi ambiti: disabilità, psichiatria, minori, inserimenti scolastici, politiche attive del lavoro, comunità mamma-bambino, anziani.

Lo facciamo con la stessa visione passionale e romantica degli inizi, senza mai rinunciare ai valori di una storia profondamente umana, fatta delle storie di tanti. Da quaranta anni.

Qualcuno deve pur farlo. E noi lo facciamo bene.

Mentre una parte del mondo alza i muri verso i diseredati della terra, dal 1979 la nostra cooperativa apre le braccia alle persone più fragili, offrendo servizi, cuore e relazioni che pongono l’accento sulla persona.

Dare benessere, cure, conforto, dignità è un lavoro molto particolare, a volte difficile e faticoso, ma che restituisce grandi soddisfazioni personali e grande utilità sociale. Questo è il motore che ci muove ogni giorno verso centinaia di persone, mettendo le nostre competenze al servizio delle famiglie, dei cittadini e della pubblica amministrazione.

E possiamo farlo solo grazie a valori chiave consolidati negli anni, come la mutualità tra i soci, il diritto alla salute, la responsabilità verso gli utenti, l’accettazione del diverso, la solidarietà. Questi sono soltanto alcuni tra i valori che ci spingono in avanti, a fare sempre meglio, per tutti.

Chi siete. Soci, cittadini, pubbliche amministrazioni

Una cooperativa sociale si confronta con molte persone, sia al suo interno (soci, utenti, operatori, volontari) che all’esterno: famiglie, fornitori, consulenti, realtà pubbliche e private, anche se la nostra attenzione è rivolta principalmente agli utenti, ai soci e alle Pubbliche Amministrazioni. Nel mondo del lavoro questi soggetti vengono chiamati con un termine inglese: stakeholder. Tutti sono collegati gli uni agli altri, direttamente o indirettamente per il benessere e il funzionamento della nostra cooperativa. Sono quanti costituiscono il mondo intorno al quale lavoriamo, un universo di soggetti relativi ai prodotti, ai servizi, ma anche l’opinione pubblica ed i media, la collettività, i concorrenti, i dipendenti, gli investitori, i partner, ed altri ancora. Per noi sono tutti importanti: per questo poniamo una particolare attenzione su ciascuna relazione, perché la nostra esperienza ci insegna che gli uomini costruiscono troppi muri, e mai abbastanza ponti.

I nostri stakeholders

  1. Soci e tutti quelli che lavorano con noi e per noi
  2. Persone di cui ci prendiamo carico, che assistiamo e curiamo ogni giorno.
  3. Famiglie e associazioni che si rivolgono a noi e ci affidano il benessere e la sicurezza dei loro parenti
  4. Pubbliche amministrazioni (Asl, comuni, consorzi, servizi sociali, scuole, tribunali) che ci coinvolgono nel processo di cura e tutela dei disabili, delle madri in difficoltà, dei bambini problematici, degli anziani scomodi.
  5. Fornitori di beni e servizi, direttamente coinvolti nel funzionamento della macchina operativa, scelti in base a criteri di affidabilità e del migliore rapporto tra prezzo e qualità.
  6. Realtà finanziare, banche e assicurazioni, che ci agevolano e ci permettono di investire meglio in risorse, di fare importanti acquisizioni per il bene dei soci e della collettività.
  7. Fondazioni bancarie e sostenitori economici, che credono in noi e nei nostri progetti, e ci aiutano coi loro finanziamenti ad affrontare i costi di progetti sociali strutturati per farne ricadere i benefici sulla collettività.
  8. Pro loco, attività commerciali e vari attori del territorio.
  9. Altre cooperative e realtà del terzo settore con cui ci consorziamo e facciamo rete.
  10. La collettività, alla quale offriamo nel modo più solidale e dignitoso possibile la soluzione a molti problemi familiari, sanitari e sociali.

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