I 10 PRINCIPI DEL MANIFESTO COOPERATIVO PER
I DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA 

1. Diritto educativo universale

Il diritto educativo è universale e va riconosciuto ad ogni persona sin dalla sua nascita (diritto educativo 0-18) attraverso l’organizzazione di un’offerta di servizi socio-educativi plurale e integrata, rispondente ai bisogni dei bambini, delle bambine, degli adolescenti e delle nuove famiglie, in una logica di programmazione e di investimenti a lungo termine.

2. Essere protagonisti del percorso di crescita e di sviluppo

Il diritto ad una educazione di qualità significa mettere al centro del progetto educativo il coinvolgimento attivo dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, l’ascolto della loro voce, delle loro idee e aspirazioni e il rispetto dei loro tempi di maturazione, dando l’opportunità ad ognuno di fare fiorire il proprio talento e conquistare la propria autonomia.

I servizi socio-educativi sono luoghi di promozione di competenze e diritti e sono funzionali ad accompagnare il processo di crescita e di sviluppo delle persone sin dai primi anni di vita.

3. Cooperare per costruire comunità

La cooperazione deve essere intesa come un modello di comportamento che influenza l’atteggiamento di una collettività proattiva e co-responsabile.

I servizi socio-educativi sono perciò luoghi di “beni relazionali” nei quali promuovere la costruzione di cittadinanza attiva e di un senso di comunità che accoglie, rispetta e tutela, partendo dai bambini e dagli adolescenti, arrivando alle famiglie ed allargandosi al territorio nella logica di favorire il benessere della comunità, la coesione sociale, e la prevenzione del disagio.

4. Educare e innovare in un mondo che cambia

È necessario mettere a sistema l’esperienza e fare innovazione portando avanti sperimentazioni da trasformare in prassi condivise dalla comunità educante, curando costantemente la ricerca delle soluzioni più efficaci per sostenere la crescita delle nuove generazioni.

5. Difendere i diritti negati, garantire l’accessibilità

Occorre rimuovere le condizioni che di fatto ostacolano la tutela e l’esigibilità dei diritti e che privano i bambini, le bambine e gli adolescenti della possibilità di accesso e della libertà di scelta delle opportunità migliori per loro.

È garanzia di accessibilità e di esercizio reale del diritto realizzare una rete integrata dei servizi che tiene conto delle differenze sociali ed economiche dei bambini, degli adolescenti e delle famiglie e delle carenze di offerta nei territori.

6. Qualità dell’offerta educativa

I bambini, le bambine e gli adolescenti hanno diritto ad una educazione di qualità.

La definizione di livelli minimi di prestazione da raggiungere, l’identificazione di standard qualitativi, un sistema di accreditamento che riconosca e valorizzi le conoscenze, le prassi, le esperienze e il monitoraggio costante e coerente dei servizi socio-educativi proposti sono condizioni per garantire un’offerta educativa di qualità.

7. Riconoscere la professionalità del lavoro di cura

La relazione con gli educatori è uno degli aspetti fondamentali dell’esperienza che i bambini, le bambine e gli adolescenti vivono nei servizi socio-educativi.

Riconoscere e valorizzare il ruolo e la professionalità degli educatori è a fondamento di un rapporto di rispetto, collaborazione e fiducia tra gli operatori, con le istituzioni, le famiglie e le comunità di riferimento.

8. Formarsi nel tempo per educare

La creazione e diffusione di una cultura professionale dell’educazione, elaborata attraverso la messa a valore comune delle migliori esperienze pubbliche e private, deve essere capace di promuovere una maggiore consapevolezza di strumenti, metodi e ruoli adatti a connettere valori e pratiche di lavoro alla realtà complessa e stratificata dei territori e del lavoro operativo quotidiano.

9. Progetto educativo al centro di un gioco di squadra 

La dimensione collegiale del lavoro educativo è garanzia di condivisione di valori, di buone pratiche e di una visione democratica che si alimenta nel confronto quotidiano, dando tenuta e continuità al progetto educativo. Accanto all’azione condotta dagli educatori che ha il compito di tessere un percorso in linea con le peculiarità del bambino, della bambina o dell’adolescente, si sviluppa parallelamente un’azione di coordinamento per garantire la progettazione, l’organizzazione e la ri-modulazione di tutti i processi educativi, gestionali e formativi e il mantenimento della rete di relazioni.

10. Co-responsabilità della comunità educante

L’educazione è un processo complesso che necessita di molte alleanze e punti di vista per individuare obiettivi, prospettive di cambiamento e modalità operative efficaci a sostenere la cura e la tutela dei bambini, delle bambine e degli adolescenti.

Tale compito valica i confini delle singole persone e organizzazioni e mette in gioco il ruolo e l’azione della comunità educante composta dalle famiglie, dalla scuola, delle istituzioni pubbliche, dagli enti del sociale e del profit.

 

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