Torino, 23 ottobre 2020
Socie e Soci carissimi,
stiamo di nuovo vivendo momenti difficili e siamo di nuovo messi a confronto con una realtà complicata. Ci riporta con un brutto scossone ad esperienze del recente passato che hanno cambiato la nostra vita tanto repentinamente, quanto profondamente.
Esperienze in cui siamo stati chiamati a confrontarci con drastiche limitazioni nella libertà di movimento e con la necessità di adottare, dall’oggi al domani, stili di vita radicalmente diversi, facendo costantemente i conti con incertezze e timori.
In questo momento dal punto di vista del servizio sanitario, il sistema di tracciamento dei contatti si è definitivamente arenato: prova ne sono il ritardo con il quale arrivano i risultati dei tamponi che vengono effettuati (ormai siamo a 3 – 5 giorni) e la conseguente impossibilità di tracciare in tempo tutti i contatti, o la notizia che ormai in caso di soggetto positivo venga prescritto il tampone solo ai familiari rinunciando all’indagine necessaria a scoprire tutti i contatti di altra natura avvenuti nei giorni precedenti. Ciò rende ancora più surreale la distanza rispetto all’ applicazione letterale delle diverse DGR in materia.
Il disfacimento del sistema di tracciamento porterà inevitabilmente nelle prossime settimane ad un’impennata dei contagi con conseguente sofferenza delle strutture sanitarie di cura, sia a livello territoriale che a livello ospedaliero, per l’incremento di ricoveri e vittime.
In questo scenario è a mio parere fondamentale “alzare” il livello di emergenza nei nostri servizi e tra colleghi a tutti i livelli di responsabilità, ed è necessario farlo con una certa rapidità, in modo da avere la giusta “tensione” qualora arrivassero problemi maggiori nei servizi o nelle nostre famiglie. E questo abbiamo fatto a marzo e da quella esperienza abbiamo imparato che soltanto con la giusta tensione organizzativa e il rispetto di regole certe che nascono anche dalla specificità del nostro lavoro possiamo essere sicuri di affrontare la nuova emergenza Covid. Ostinati come siamo sempre stati. Per questo vi invito a leggere attentamente le nuove procedure allegate e ad implementarle nella vostra struttura organizzativa, ringraziando sin da ora proprio Tutti per la collaborazione. Soprattutto i Coordinatori e i Referenti, impegnati nel compito delicato e difficile di gestire una emergenza dietro l’altra, mediando continuamente tra il dovere di fornire servizi essenziali e quello di tutelare i lavoratori.
Ma a questa delicata, quanto complessa, situazione dobbiamo adattarci prontamente anche prestando una grande attenzione ai comportamenti da tenere, per noi stessi e per gli altri. Dobbiamo, tutti, rispettare al meglio le regole base di questa emergenza: rispettare le distanze, rispettare l’uso delle protezioni, rispettare le condizioni di igiene nei luoghi in cui viviamo, attuare nella vita privata condotte attente e consone al periodo sicuramente incerto, lungo e denso di rischi che abbiamo di fronte oggi forse più di ieri.
Rispettiamoci ed aiutiamoci, adesso, perché il momento in cui riprendere appieno la vita e, con essa, le nostre attività e modalità di relazione arrivi il prima possibile.
Perché adesso è il momento di ripartire con tutte le precauzioni, le misure, le tutele necessarie per difendere la salute di tutti sapendo che facendo questo tuteliamo la salute del Margine e del nostro lavoro.
In mezzo a tante incertezze, una cosa certa voglio fissarla: noi siamo bravi e forti. Non solo: nell’identità del Margine si compongono tenacia e mutualismo, entrambi espressione del modello che abbiamo scelto di darci, quello della cooperativa sociale. Pertanto, vi mando un invito accorato a prendervi cura di voi e dei vostri cari e di considerarci tutti all’interno di una grande famiglia, in cui ognuno è pronto a fare il possibile per gli altri e per i più deboli o coloro che sono in difficoltà.
In fondo questo virus è una barriera, una nuova barriera tra di noi, che prova a nasconderci i gesti, le parole e i volti. Ma noi siamo abituati ad avere a che fare con le barriere e a capire quali sono gli strumenti e i linguaggi nuovi che possono aiutarci a superarle.
Grazie
La Presidente
Nicoletta Fratta