Da oggi, nei servizi del Margine,
mascherine auto-prodotte

Anche “restare a casa”, per chi lavora nei servizi alla persona, significa continuare a garantire cura e protezione a chi ci viene affidato all’interno di altre “case”; ma, al contempo, significa anche preoccuparsi di proteggere altre famiglie: quelle degli utenti. E le nostre.

Una mascherina, allora, diventa un aiuto prezioso, visto che il lavoro che facciamo quotidianamente è “per le persone” e “con le persone”.
L’emergenza sanitaria ha ridotto drasticamente la disponibilità di mascherine e quindi l’idea: perché non provare a produrle in casa? Abbiamo una sartoria, abbiamo mani abili, disponibili a mettersi al lavoro subito.

Il lavoro compiuto in questi giorni è straordinario: le mani di Marta, la nostra sarta, hanno cucito più di 600 mascherine!
Abbiamo usato il tessuto non tessuto (anche chiamato TNT) ricavato dalla plastica, lo stesso che hanno usato in Toscana: è un materiale impermeabile, che garantisce una certa protezione contro le goccioline d’acqua (starnuti e tosse) e che può essere lavato.

Adesso abbiamo materiale per 3000 mascherine. E alle mani di Marta si stanno unendo anche quelle di altre nostre socie lavoratrici.

Andrà tutto bene. Questa trama di fili e tessuto ci unisce ancora di più. E intesse una storia nuova di solidarietà e cura.

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