#primomaggio

Oggi più che mai il lavoro è sulla bocca di tutti. E noi vogliamo dare voce proprio a tutti.
Con una piccola storia ricavata da una selezione di personalissime idee di “lavoro” consegnateci da alcuni ospiti dei nostri servizi.
Una saggezza sorprendente e una lucidità disarmante che non possono lasciare indifferenti.
Buon primo maggio!
C’era una volta. E c’è ancora. Il lavoro.
Quel lavoro che non finirà. O se così sarà, nessuno può dirlo.
Il lavoro è quando uno lavora.
E il lavoro lega. Ma lavorare manca…
Appena si parla di lavoro, la mia penna non scrive più.
Forse perché il lavoro non è di mia competenza.
Come per lui, che non lavora, ma fa gesticolazione.
E che, dopo, ha le mani che profumano di lavoro.
C’è chi dice che il lavoro nobilita l’uomo e chi, invece, che il lavoro stanca
e rende l’uomo simile ad una bestia.
Ma la verità è che “il lavoro ammazza di felicità”.
Lavorare significa fare un qualcosa di diverso in un posto diverso.
Ad esempio, di lavoro farei il bancomat.
Perché il lavoro mi piace talmente tanto che starei a guardarlo.
E quando lavoro col pensiero, mi viene benissimo.
Non mi annoio mai. Perché mi ammazzo di lavoro ascoltando la radio.
E tutti lo sanno: chi fa da sé… fa per me!
Chi lavora con lo zoppo, impara a capire le cose.
E una prima di tutte:
bisogna aiutare tutti a trovare un lavoro, soprattutto me.