IPS AL MARGINE. BUONE PRATICHE E INNOVAZIONE IN AMBITO DI SALUTE MENTALE E INSERIMENTI LAVORATIVI
Ne parliamo con Tamara Pollo, vicepresidente della cooperativa Il Margine e presidente del consorzio SELF.
PARTE LA SPERIMENTAZIONE
Nel mese di marzo è partita la sperimentazione del metodo IPS, con il coinvolgimento attivo di due nostri operatori: ci spieghi come è nato il progetto e che cosa significa per noi, in concreto?
Grazie al contributo della Regione Piemonte, attraverso il Bando Progetti speciali per l’inclusione socio-lavorativa di persone con disabilità, si è costituita un’Associazione Temporanea di Scopo tra il consorzio SELF, accreditato per i Servizi Al Lavoro, la cooperativa Il Margine, soggetto attuatore della sperimentazione, e il Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale dell’ASL TO 3.
Lo scopo è sperimentare la metodologia di inserimento lavorativo delle persone in carico ai CSM Individual Placement Support (IPS), diffusa a livello mondiale e molto efficace.
Per quanto riguarda il modello di supporto all’inserimento lavorativo già strutturato dalla cooperativa Il Margine e il DISM ASLTO3, in rete con il consorzio SELF, esso prevede interventi terapeutico-riabilitativi continuativi, complementari e completamente integrati con il trattamento psichiatrico e psicosociale, dove il lavoro sul territorio è parte integrante del processo.
L’esperienza, la collaborazione e le competenze sviluppate sul territorio da questo partenariato nella realizzazione di progetti di inclusione socio-lavorativa di persone con disabilità psichica sono dunque già consolidate.
Nel 2018 la cooperativa ha avviato la collaborazione con l’associazione IPSilon (Individual Placement Support Inserimenti Lavorativi Orientati al Nuovo) nata proprio in seguito alla partecipazione del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL di Bologna ad un progetto europeo sperimentale che ebbe molto successo.
Nell’arco di 5 anni IPSilon ha formato cinque operatori della cooperativa (job coach), di cui due sono coinvolti nel progetto in partenza nel mese di marzo 2021. Nello specifico i job coach della cooperativa accolgono i candidati e realizzano le attività previste dalla metodologia IPS in sinergia con l’equipe del CSM condividendo l’andamento dei singoli casi e integrando le attività IPS ai Progetti Terapeutici Individuali curati dal CSM, in rete con i Centri per l’Impiego e la rete delle aziende curata dal consorzio SELF.
Gli operatori partecipano agli incontri quindicinali di supervisione da parte dell’associazione IPSilon e alle Fidelity Visit di verifica da parte del certificatore che accerta e formalizza la massima aderenza alla metodologia IPS.
Qual è il valore aggiunto, in termini di buone pratiche, che possiamo registrare dal partecipare a un progetto di questo tipo?
IPS non etichetta il soggetto come “caso psichiatrico”, ma lo riconosce come persona, aiutandolo a ricevere una reale soddisfazione personale e professionale, tenendo conto delle sue fragilità e supportandola nel raggiungimento dell’inclusione sociale, con innegabili benefici per la sua salute mentale, la sua famiglia, la società.
Si andrà quindi a rinforzare e a strutturare, seguendo i principi dell’IPS, ciò che il gruppo di supporto agli inserimenti lavorativi ha perseguito negli ultimi venti anni, erogando attività di educative, riabilitative e di politiche attive del lavoro all’interno del DSM, in sinergia con CPI.
Il progetto di sperimentazione è sottoposto al coordinamento scientifico del dottor Enrico Zanalda, in qualità di Direttore del DISM ASL TO3 e di Presidente della Società di Psichiatria Italiana. aspetto che avvalora ancora di più l’aspetto scientifico e la visibilità del progetto che vede il contributo della Regione Piemonte – settore formazione e lavoro – oltre che del DISM in una collaborazione inedita e molto importante per la realizzazione di servizi in co-progettazione tra enti pubblici e enti del terzo settore
I risultati della sperimentazione saranno restituiti a livello regionale con l’obiettivo di espandere il progetto ai DSM piemontesi. Si organizzerà un convegno di rilevanza nazionale per diffondere le evidenze rilevate che saranno oggetto di pubblicazione scientifica.
TERRITORI E PERSONE
Quante persone e quali territori verranno coinvolte?
All’interno del progetto di sperimentazione, il 100% delle persone partecipanti saranno in carico ai CSM coinvolti; si stima di prendere in carico almeno 80 persone di cui circa 60 iscritte al collocamento mirato (L 68/99), con invalidità psichica superiore al 46% ma non necessariamente l’unica o prevalente.
Il nucleo della filosofia IPS è che tutte le persone affette da disturbi psichici possono lavorare accedendo a posti di lavoro competitivi nella comunità. Nell’applicazione del metodo, gli operatori IPS si ispirano a principi di pari opportunità e non discriminazione: l’accesso ai servizi offerti e la candidatura ad opportunità di inserimento lavorativo sarà trasparente e non discriminante, basato su considerazioni di competenza e professionalità; rispetterà la conciliazione dei tempi di Vita Lavoro; collaborerà con la persona per superare nel contesto e nella rete tutte le ragioni di discriminazione che lo ostacolano nella sua autorealizzazione; sarà portatore verso le aziende di politiche di inclusione e non discriminazione, assumendo un ruolo attivo di mediazione finalizzata all’accoglienza.
I Centri di Salute Mentale coinvolti nella sperimentazione dalla Direzione del DISM dell’ASL TO3 sono i CSM di Grugliasco e Pinerolo (che accoglierà anche candidati dai CSM di Torre Pellice e Villar Perosa). Questi servizi sono immersi in realtà territoriali ed economiche diverse e necessitano, quindi, di tipologie differenti di intervento che danno alla sperimentazione la possibilità di registrare risultati differenti e validarne ancor più l’efficacia e la sostenibilità futura.
Rispetto ai CSM di Grugliasco e Pinerolo, collegati ai servizi del territorio e facilmente accessibili dagli utenti, i CSM di Torre Pellice e Villar Perosa scontano problematiche trasversali che condizionano la qualità della vita. Il sentimento di isolamento è aggravato da problemi di accessibilità tipici delle aree montane, sia viarie che digitali, con elevati tempi di percorrenza per raggiungere i principali servizi di base.
Per garantire pari opportunità alle persone più isolate, si prevede anche di organizzare gli incontri sul territorio da remoto, in modo da sperimentare l’IPS in un’ottica di prossimità e innovazione. L’operatore IPS e/o del CSM si impegnerà comunque a stimolare le persone a organizzarsi per trovare insieme modalità di viabilità sostenibile in modo da mantenere il setting in CSM, uscire dall’isolamento, essere più autonomi e avere una maggiore sostenibilità economica
COMPETENZE E BUONE PRATICHE
Che cosa ci si aspetta in termini di acquisizione di competenze e buone pratiche?
Nella metodologia IPS e nel progetto centrale è il ruolo del Job Coach – la figura professionale dedicata all’inserimento lavorativo all’interno dell’equipe multidisciplinare del CSM – che, in sinergia con i servizi territoriali, promuove tutti gli interventi funzionali a un percorso di integrazione lavorativa efficace e personalizzato.
L’integrazione dei servizi, la progettazione di percorsi individualizzati che tengono conto del soggetto non soltanto in relazione alla sua patologia, ma anche dei suoi interessi e competenze, e la garanzia di un supporto a lungo termine, fanno di questa metodologia una delle più efficaci ed innovative a livello mondiale (la metodologia si basa su evidenze scientifiche raccolte a livello mondiale da circa 20 anni).
Far parte del gruppo che viene formato, supervisionato e monitorato fino a ottenere una certificazione basata sulle evidenze raccolte in un progetto promosso dalla Regione e dal DISM è certamente una grande occasione di accrescimento di competenze, di diffusione di buone pratiche e di sviluppo di servizi che si integrano e implementano le attività supportate dei CSM e la sinergia con i CPI del territorio.
Strumenti utilizzati:
– Manuale IPS: include strumenti e modalità di utilizzo degli stessi (es. schede, report di verifica).
– Formazione di I e II livello e supervisione a cura dell’Associazione IPSilon.
– Fidelity scale: valutazione risultati e adesione alle linee guida per mantenere un buon standard di servizio.
– Fidelity visit: due visite del valutatore per intervistare gli attori coinvolti (team IPS e CSM, beneficiari e familiari) e verificare l’aderenza alle linee guida IPS.